- by Jessica C.
- Novembre 16, 2024
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Viaggiare tanto e godere di ogni singolo viaggio è un privilegio. Pure avere un lavoro (anche se con il viaggiare tanto c’entra poco o niente) è un privilegio. Trovare il tempo, o l’ispirazione, per mettere nero su bianco i colori e le emozioni di un viaggio è un privilegio doppio. Non sempre queste tre cose si incastrano bene, e così mi ritrovo a novembre a raccontarvi di un weekend lungo trascorso a Malta a fine settembre, quando ancora si faceva fatica a dire arrivederci all’estate e ci si poteva illudere che saremmo stati risparmiati dalle solite tonnellate di articoli e post su quanto sono belli i colori del foliage, quanto è buona la zucca, che paura i mostri di halloween…eccetera, eccettera, eccetera.
Spoiler: su questo blog forse un giorno troverete qualche spunto per viaggi invernali (da intendersi come “con clima freddo eppure senza sottofondo di imprecazioni da parte mia “). Quando succederà avrò probabilmente battuto la testa. Promettetemi che mi manderete una mail per sincerarvi che io sia sempre io e che nessuno mi abbia rubato l’accesso e stia scrivendo al mio posto. Grazie!
Quindi torniamo a noi, perdonatemi se vi chiedo di sforzarvi un po’ e di tornare con la memoria alla sensazione galleggiante di quei giorni là, quelli che ancora non è autunno, ma le ombre si allungano già un po’ e la luce è meno luminosa, quelli ai quali ci si aggrappa, sperando che non finiscano troppo in fretta. Ecco, è in un giorno come questi che prendo un aereo da Parma e atterro a La Valletta, Malta. E vengo catapultata di nuovo nell’estate. Ogni singola cellula del mio corpo gioisce.

MALTA, UN ITINERARIO DI 4 GIORNI
GIORNO 1 | PARMA-MALTA
Vi risparmio la descrizione di quanto è bello prendere un aereo dall’aeroporto di casa (Parma) e pure del fastidio per l’ormai quasi canonico ritardo di Ryanair (stavolta solo 1 oretta) e arrivo direttamente al ritiro auto a noleggio in aeroporto.
Avevo prenotato on line usando il sito Discover Cars quello che mi sembrava un affare, per poi vederci addebitare dalla compagnia di noleggio auto 170 euro ulteriori tra tasse non meglio specificate e carburante. (Attenzione: Discover Cars è un sito affidabilissimo per quella che è la mia esperienza sinora, ho segnalato il tutto all’assistenza clienti e sono stata prontamente rimborsata di tute le spese non previste, è stato più il fastiodio che il danno, n.d.r.)
L’impatto con la guida a sinistra non è mai facile, e La Valletta non è proprio un paesino in mezzo alla campagna, ma in poco tempo raggiungiamo la nostra sistemazione all’interno della Caro Boutique Guesthouse (lo trovate su Booking). Il nostro appartamento è all’ultimo piano, con una terrazza immensa tutta per noi. Siamo nel quartiere di San Giovanni, a pochissimi km da La Valletta, ma lontani dal suo caos (infatti parcheggiamo facilmente sotto casa!). L’aria è calda, e nonostante qui il sole tramonti prima che da noi (alle 19.30 era già buio pesto) si respira ancora un’aria estiva. Mi colpisce molto respirare lo stesso identico profumo che si sente in Grecia. Non so dire se sia un fiore o una pianta, ma in modo completamente proustiano mi ricollega a momenti felici e mi regala la promessa di una vacanza stupenda.
Cerchiamo un ristorante aperto (impresa non facilissima perché sono già le 21.30) e troviamo un Kebab. Sul muro del locale c’è un buffo cartello al neon che dice “In kebab we trust“. Mi fa sorridere, ma alla fine è una grande verità: il kebab ci ha sempre salvati dalla fame, in ogni momento e situazione!
GIORNO 2 | DINGLI CLIFFS | BLUE GROTTO VIEWPOINT | MARSAKLOXX | ST. PETER’S POOL | GHAR AHMAR BAY | MDINA| RABAT
Alle 8.00 il cielo è un acquerello diluito di azzurro, bianco e lillà. È un po’ nuvoloso, ma fa caldo e si sta bene. Le nuvole ricamano il cielo e decorano i tetti terrazzati che ci circondano. Con la luce del sole, si percepisce l’influenza araba dell’architettura.
Dopo colazione, andiamo a vedere le famose Dingli Cliffs, descritte da tutti, Lonely Planet compresa, come scogliere bellissime da cui partono dei sentieri di trekking e dalle quali godere di un panorama stupendo. Devo dire che le trovo un po’ deludenti, in effetti la passeggiata esiste, ma è un marciapiede asfaltato che serpeggia lungo la costa. La vista è indubbiamente molto bella, ma nulla di esaltante dal mio punto di vista. Meritano invece molto di più le stradine che portano fino a qui, piccole e bordate da muretti a secco, che a tratti ci ricordano la Puglia e a tratti le Isole Aran, molto scenografiche.
Il secondo punto panoramico di oggi è il Blue Grotto viewpoint. Qui la vista è decisamente meglio, si vede la roccia attorcigliarsi su se stessa e lasciare spazio al mare, come un sipario che si apre e lascia la scena alla bellezza, in parte disturbata ed in parte amplificata da barchette che vanno continuamente avanti e indietro cariche di turisti.
Il piano era di vedere il famoso mercato del pesce di Marsaxlokk che c’è ogni domenica mattina, ma il nostro concetto di “mattina” è decisamente diverso da quello dei pescatori, e quando arriviamo, all’alba di mezzogiorno, dei banchi del pesce non c’è quasi più traccia. (Quindi se voi ci tenete a vederlo, cercate di arrivare almeno per le 11.00). In compenso rimane il fiume di gente arrivata fino a qui ad occupare i moltissimi bar e ristoranti che circondano la baia. Facciamo due passi sul lungomare e moltissime foto. Le tipiche barchette colorate dei pescatori che galleggiano come paperelle tutte insieme in questo specchio d’acqua sono una gioia per gli occhi!
Pranziamo al ristorante T’Anna Mari, sul porto: la Sicilia trasferita a Malta. Ricottina fritta, spaghetti alle vongole e paccheri ai frutti di mare. Tutto davvero delizioso, compreso il mio bicchiere di vino bianco, fresco e fruttato. Vista la location, la qualità del cibo e l’affollamento di Marsaxlokk nel giorno di mercato, vi consiglio di prenotare con un po’ di anticipo.
Dopo pranzo ci dirigiamo a St. Peter’s Pool, delle belle piscine naturali scavate nella roccia. All’arrivo vediamo delle insenature dalle quali moltissimi ragazzi si tuffano, ma scopriamo camminando un po’, che appena più avanti c’è una vera e propria spianata di roccia bianca e ocra che sembra di stare su un altro pianeta. È davvero molto bello!
Cerchiamo una spiaggia di sabbia dove fare un riposino, e magari anche un bagno. Arriviamo a Pretty Bay, consigliatissima da molti, ma onestamente non ci piace. La sabbia c’è, è vero, ma la vista sul porto e sulle navi container non è molto invitante. Ci chiediamo perché nelle decine di recensioni entusiaste che abbiamo letto nessuno si sia preso la briga di aggiungere che il panorama non è dei migliori, e cerchiamo una spiaggetta più carina.
A pochi km c’è Għar Aħmar Bay. Anche questa non è esattamente caraibica, ma c’è sabbia e non ci sono portacontainer all’orizzonte, solo una gigantesca costruzione che sembra una raffineria. A questo punto ci rassegniamo: la qualità migliore di questo sud di Malta probabilmente non sono le spiagge sabbiose, è inutile e controproducente insistere. Stendiamo il telo e facciamo un pisolino ristoratore di un’oretta.
Arriviamo a Medina poco prima del tramonto. Non avevo mai visto prima una città così autentica e intatta. Direttamente dal medioevo ai miei occhi. Attenzione, è un medioevo arabo, ci sono sì i vicoletti, ma non c’è prevalenza di gotico e oscurità. Tutto è pieno di luce, il tufo è il materiale costruttivo di elezione, dunque pur conservando un’indubbia imponenza, c’è un’atmosfera che sembra leggera, come sospesa in una fiaba. La Cattedrale di San Paolo troneggia nella piazza principale, dandoci un benvenuto che ci lascia stupefatti, ma perdersi tra i suoi vicoli è quello che bisogna fare per goderne al 100%. Qui i colori accessi blu, verde, porpora, rosso, dei portoni e delle tipiche finestre maltesi si mischiano all’ocra e creano una tavolozza preziosa.
Ci spostiamo infine a Rabat, gemella di Mdina. Ci si arriva in 5 minuti circa a piedi. Anche lei è molto bella, soprattutto perché la vediamo all’imbrunire, quando si accendono tutte le luci scenografiche che la rendono magica.
Degni di nota, sia qui che a Mdina, sono i molti ristorantini ricavati in corti interne di palazzi antichi eleganti, come quello dove ceneremo noi (non senza aspettare un’ora perché si sono persi il nostri ordine, ma questa è un’altra storia, n.d.r.).
A Rabat vediamo anche il circolo anziani del paese: se ne stanno seduti in piazza e giocano a tombola con estremo impegno, sembra proprio che si stiano divertendo moltissimo! (p.s.: riflessioni sulla fortuna di essere a Malta ed in maglietta una sera di fine settembre a giocare a tombola vogliamo farne? Che modo invidiabile di affrontare gli acciacchi dell’età!)
Medina e Rabat sono due città molto autentiche e ancora a misura di uomo, le ho adorate!
GIORNO 3| LA VALLETTA | ACQUARIO NAZIONALE | ST. JULIAN, SLIEMA, PEACEVILLE
Stamattina il cielo è coperto di nuvole. Ogni tanto la coltre si apre un po’ ed arriva uno spiraglio di sole ad allietarci la colazione, ma il meteo per oggi mette pioggia e non mi faccio grandi illusioni. Arriviamo a La Valletta verso le 11.00. Lasciamo l’auto al Parking Valletta, un enorme parcheggio ai margini delle mura della città al costo di soli 4 euro al giorno – qui lo trovate su maps), e ci incamminiamo verso il centro. Si entra dalla porta monumentale rivisitata da Renzo Piano, il City Gate. Alla nostra destra vediamo il bellissimo Parlamento, anche questo opera di Renzo Piano, e a mio parere stupendo esempio di come design moderno e storia possono coesistere.
La strada principale e tutte le laterali sono punteggiate da meravigliosi e caratteristici balconcini sporgenti colorati (li abbiamo visti anche ieri a Medina) che rendono le città maltesi assolutamente riconoscibili, diverse da tutte le altre città del mondo.
La Valletta brulica di gente nonostante il cielo grigio, e anche se l’afflusso turistico è importante, conserva uno spirito da città autentica.
Passiamo davanti alla Cattedrale di St. Paul, dove si trova un quadro di Correggio, ma la fila per entrare è decisamente troppa per i nostri gusti, ci limitiamo a guardarla da fuori. Proseguiamo fino al Forte St. Elmo, sulla punta più estrema della città. È bellissimo e monumentale allo stesso tempo, credo che sappia di essere lì da tempo immemore a protezione dell’isola e ne sembra anche molto orgoglioso! Purtroppo è chiuso, non so se per restauro o per altro, sta di fatto che non si può entrare. In compenso da qui si gode di una vista stupenda sulla baia, sul porto e sulle Tre Città, fortificate su tre propaggini che si allungano nel porto di fronte a La Valletta. È uno spettacolo maestoso: mura alte che custodiscono stradine, colori, vite…e si affacciano sul mare, guardate a vista da barche a vela (e da qualche onestamente brutto yacht, n.d.r.)
Consiglio: la vista è ancora meglio dagli Upper Barakka Gardens, ma noi lo scopriremo solo alla fine della gita. Voi invece potreste iniziare la visita a La Valletta proprio da qui, per avere un’anteprima panoramica a 360° della bellezza nella quale vi immergerete.
Seguiamo il consiglio della Lonely Planet e facciamo una deviazione verso il La Valetta Design Cluster. Il giardino al piano superiore con tanto di passerelle di legno e tavolini colorati è davvero carino e offre una bella vista sulla città, ma non possiamo non constatare che questo ideale spazio di co-working per creativi finanziato dall’UE – e quindi anche da noi – è desolatamente vuoto. Segue una riflessione un po’ amara sul fatto che forse varrebbe la pena smettere di usare soldi pubblici per finanziare fuffa e privilegiare cose un po’ più concrete come gli asili, i parcheggi, la sanità…ma non è questo il luogo adatto per approfondire il discorso.
Come da previsione, inizia a piovere. Ci rifugiamo a pranzo in un Burger King, ma purtroppo non siamo fortunati e il meteo non vuole saperne di migliorare. Armati di ombrello, ci affacciamo agli Upper Barakka Gardens, dai quali la vista sulle tre città Segnlea, Vittoriosa e Cospicua è magnifica: immaginatevi un giardino sospeso, verde e con le panchine, dai cui archi in pietra si vede il mare. È stupendo anche con il cielo grigio, chissà quanto sarebbe bello con il sole! Qui c’è un’ascensore in vetro che porta al Waterfront, il lungo mare di Malta, dal quale tra l’altro si potrebbero prendere dei traghetti per andare alle tre città via mare. Noi ci limitiamo ad usarla per scendere e risalire, per il gusto di guardarci intorno.
Nel pomeriggio visitiamo l’Acquario Nazionale, e come noi, dato il meteo, mezza Malta ha la stessa idea. E’ piccolo e non particolarmente affascinante, ma si possono vedere molti pesci tropicali, una buona porzione di barriera corallina coloratissima, qualche squaletto e un paio di murene terrificanti. Purtroppo è organizzato a percorso, le stanze sono un po’ strette e la gente – che oggi è tanta – si accalca in alcuni punti, facendomi rischiare un attacco di panico e facendomi venire voglia di andarmene più di una volta. Siate pazienti, e verso la fine del percorso di visita fate attenzione a una piccola vasca con cuccioli di medusa colorati: sono super carini! Accanto all’acquario c’è La Nave Bistrot, un bar ristorante dove ci consoliamo con un caffè e un mega biscotto al cioccolato. Nel frattempo ha smesso di piovere e decidiamo di approfittarne per proseguire la nostra esplorazione dell’isola.
Scegliamo i quartieri di St. Julian, Sliema e Peaceville, che sono ormai un unicum e rappresentano il centro della movida dell’isola. A Peaceville c’è il Mercure Hotel di Zaha Hadid, un grattacielo molto particolare che sembra uscire direttamente da un palazzo storico per arrotolarsi morbidamente su sé stesso prima di spiccare verso il cielo. Qui i grattacieli sono tanti, ed il design moderno vetro e acciaio si fonde con la piccola baia e le sue barchette di pescatori dando vita a uno skyline decisamente originale. Passeggiamo sul lungo mare per un po’, con l’aria che finalmente torna a riscaldarsi.
Al ritorno ci fermiamo in una Pastitzeria per portarci a casa come cena un po’ di pastitzi appunto. Non siamo riusciti a dargli una definizione in italiano, ma sono un mix tra le nostre torte rustiche ed i panzerottini. Pasta sfoglia o pasta brisé ripiene di molte cose. I nostri erano ancora caldi, uno al pollo e funghi e uno con broccoli, olive e fave. Buonissimi!
GIORNO 3 | ISOLA DI COMINO

Isola di Comino
La strada che da San Giuliano porta a Cirkewwa (dove c’è l’imbarco dei traghetti per Comino) è molto panoramica. Oggi c’è un bellissimo sole e fa caldo. È un vero ultimo scampolo di estate, un regalo immenso!
Arriviamo al porto di Cirkewwa e c’è una gran confusione, come in tutti i porti certo, ma qui l’organizzazione degli spazi sembra lasciata al caso. Da questo porto partono anche i traghetti per Gozo, sui quali si possono caricare le auto. Quindi la situazione è questa: non si capisce da dove imbarcarsi per Gozo e da dove per Comino, i parcheggi sono mischiati alle file per salire in nave e nel mezzo, tra un’area di parcheggio e la zona di imbarco, passa una strada dove si fermano gli autobus di linea a scaricare gente. Insomma, ci chiediamo se riusciremo a prendere la nave giusta e soprattutto a che ora la troveremo. Con un po’ di fortuna, mentre attraversiamo strade e code di automobili, ci imbattiamo nella fila (a piedi) per l’unico traghetto che va a Comino. C’è una partenza più o meno ogni 30 minuti dalle 9.00 in poi e ultimo rientro è alle 18.00. Non occorre scegliere l’orario di ritorno, il biglietto vale per qualsiasi ora.
Per 15 euro andata e ritorno, ci fanno fare anche un tour panoramico delle grotte di Comino e lo trovo carino, perché l’unico modo per vederle è appunto dal mare. Dopo circa 25 minuti di navigazione arriviamo alla famosissima Blue Lagoon, dove attracchiamo e scendiamo.
Provo due emozioni contrastanti che fanno rapidamente a schiaffi tra loro e resto per qualche minuto combattuta tra l’estasi per quest’acqua così azzurra e limpida che sembra davvero una piscina, ed il fastidio e la voglia di andarmene per via della quantità esagerata di paninari e kebabbari che dominano la laguna dall’alto. Così, mentre l’odore di fritto e spezie si mischia a quello della crema solare, ci guardiamo meglio intorno e constatiamo che la maggior parte della gente qui ha la metà dei nostri anni e dunque non sembra affatto preoccupata di dover passare l’intera giornata appollaiata sugli scogli senza alcun accesso comodo all’acqua che sicuramente mal di schiena e acciacchi vari non sono problemi che li riguardano, beati loro.
Nonostante sia fine settembre, c’è tantissima gente, quindi non riesco a immaginare quanto debba essere affollato questo posto in agosto. Comino merita sicuramente una visita, ma se volete un consiglio da amica, non programmate di passarci l’intera giornata. Dopo un paio di ore potreste già pensare di fare ritorno a Malta.
Approfittiamo di uno dei paninari per prendere un panino e un po’ di frutta e ci dirigiamo a piedi verso St. Mary’s Bay. Dopo circa 20 minuti di cammino col sole a picco sulla testa e strada dissestata (per fortuna ho le scarpe da ginnastica!), arriviamo in questa spiaggetta molto carina. L’acqua è azzurra, anche se meno scenografica rispetto alla Blue Lagoon, e qui almeno c’è una sottile striscia di sabbia dove potersi sdraiare con qualche arbusto a fare da ombra naturale. Non è affollatissima, ma gente ce n’è anche qui abbastanza, quindi purtroppo non credo che possa essere un valido piano B nei mesi di alta stagione.
Ci corichiamo, faccio ben due bagni (la temperatura dell’acqua è ancora gradevole), leggo un po’ e dopo qualche ora si torna a Malta, che non abbiamo più il fisico per il caldo e la scomodità. Arriviamo all’imbarco giusto in tempo per vedere il traghetto andarsene via carico di gente, e mentre già mi preparo mentalmente ad aspettare mezz’ora sotto al sole il prossimo, ne arriva un altro! Potenziare il servizio di ritorno è stata davvero una bella idea, bravi!
Di nuovo sulla terraferma, decidiamo di fermarci alla grande spiaggia di Mellihea a prendere un gelato. È quanto di più simile al comfort da spiaggia che ho visto qui, oltre alla famosa Golden Beach che abbiamo visto stamattina, ma che comunque mi è sembrata un po’ piccola. Questa invece è ampia e attrezzata, oltre ad avere vari bar alle spalle e parcheggi abbastanza comodi. Ecco, se ad un certo punto della vacanza vi sarete stancati di scogli e rocce, ve la consiglio senza esitazione!
Per la cena torniamo a St. Julian. Il grattacielo di Zaha Hadid – e anche tutti gli altri illuminati – creano uno skyline molto affascinante.
Una breve passeggiata lungo Spinola Bay ci porta al ristorante San Giuliano, dove mangiamo divinamente. Giuro che delle tagliatelle gamberi e calamari così buone si fa fatica a mangiarle in Italia, per non parlare della Tarte Tatin, commovente e capace di trasportarmi a Montmartre con un solo boccone. Non è esattamente economico, ma nemmeno eccessivo. Ve lo consiglio! Anche la location merita moltissimo, perché ha un’elegante terrazza chiusa da vetrate che affaccia direttamente sulla baia.



MALTA, “FINE DEI SERVIZI”
Recitavano così i vecchi programmi di viaggio che scrivevo più di 20 anni fa, quando lavoravo in un’agenzia di viaggi nel centro di Parma. Quindi oggi non ho potuto fare altro che constatare “la fine”: ho guardato il meraviglioso sole splendere, ho lasciato che mi scaldasse le gambe ancora in pantaloncini corti ed ho abbracciato tutto ciò che mi circondava con immensa gratitudine.
Malta è stata una bellissima sorpresa da tanti punti di vista, soprattutto dal punto di vista architettonico. Ormai è raro trovare città così tanto autentiche e riconoscibili, invece i balconcini sporgenti e colorati, i muri ocra, le barchette dei pescatori con i loro colori tipici sono il simbolo dell’immutabile e dell’orgoglio di essere unici.
E poi ha un lato moderno e di design che non può essere trascurato, Sliema, Peaceville e St. Julian con i loro grattacieli futuristici e l’opera di Renzo Piano all’ingresso de La Valletta sono altrettanto belli e iconici.
A Malta mi sono sentita sospesa, leggera, in vacanza ancora per un po’. Non mi aspettavo di trovare l’estate in autunno, di poter fare il bagno in un’acqua così azzurra, di essere travolta da tanta bellezza, di mangiare tanto bene.
Di Malta ricorderò molte cose, ma soprattutto la sensazione di riuscire a respirare – e ad amare – bene e meglio.
Se anche voi avete bisogno di una pausa dall’autunno e pensate a un posto caldo, visitabile tranquillamente in un weekend lungo, Malta fa sicuramente al caso vostro! Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti, e se ci siete già stati e volete aggiungere opinioni e consigli, vi leggo con gioia!

“Il mondo là fuori, con il suo rumore e il suo caos, proverà sempre a entrarti dentro. Arriveranno pensieri nuovi, difficili da affrontare. Non affrontarli, allora. Torna all’origine: calma la mente. Sdraiati su un prato e guarda lassù. Tu non sei le nuvole, che vanno e vengono e sono sempre in movimento. Tu sei il cielo. E il cielo è leggero proprio perché non trattiene niente. Il cielo è saggio. Sa lasciare andare ciò che lo attraversa (...)"
Gianluca Gotto | Profondo come il mare, leggero come il cielo
ISPIRAZIONI DI VIAGGIO
- Musica: Summertime Sadness (Lana del Rey)
- Libro: Due sirene in un bicchiere (Federica Brunini) - Ambientato al B&B Sirene Stanche di Malta, dove si può soggiornare solo scrivendo una lettera e motivando le ragioni del proprio soggiorno. La risposta arriverà in una lettera turchese con sopra disegnata una sirena.
- Colore: l'arcobaleno di barchette nella baia di Marsaxxlok
- Sapore: la riccotta avvolta da croccante pasta sfoglia dei Pastizzi caldi