- by Jessica C.
- Maggio 26, 2024
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Sapevate che Mantova a metà del XV secolo era divisa in due grandi isole circondate da laghi? Una terza piccola isola, chiamata Tejeto, era collegata con un ponte alle mura della città. Il nome Palazzo Te deriva proprio da questa isoletta.
Palazzo Te è una villa cinquecentesca magnifica fatta costruire tra il 1525 e il 1534 dal Marchese Federico II Gonzaga come palazzo dedicato all’ozio e al divertimento, oltre che come nido d’amore per la bella Isabella Boschetti (a dispetto del volere di mamma).
É espressione del genio e del sapere dell’architetto, pittore, scenografo, deus ex machina di ogni festa o banchetto Giulio Romano.
Palazzo Te ci meraviglia dall’inizio alla fine. Dall’arrivo a Parco Te, un giardino immenso con l’erbetta verde e corta che è a tutti gli effetti un parco pubblico vivissimo dove i bambini corrono sui grilli, gli anziani si godono l’ombra ed i ragazzi si bevono qualcosa di fresco in uno dei chioschetti che lo affiancano. E’ un formicaio brulicante di vita e serenità.

PALAZZO TE | LA VISITA ALL’INTERNO E LA CAMERA DEI GIGANTI
Entrando a Palazzo Te si viene catapultati in una dimensione di stupore e bellezza.
La nostra guida – davvero bravissima – ci racconta tantissimi aneddoti curiosi sui Gonzaga e sul loro modo di fare politica nel ‘500. Ho apprezzato molto le scelte eccentriche ed originali che sono state fatte e non posso non pensare alla faccia degli ospiti di fronte alle grazie bene in vista di Apollo impresse sul soffitto oppure al cospetto delle performance erotiche di Zeus.
Dorian Gray diceva “Nel Bene e nel male, purché se ne parli”, e sembra proprio questo lo scopo dei Gonzaga, che potremmo definire degli influencer del 500 per la loro capacità di fare tendenza e catturare le attenzioni della gente che conta.
Nella Sala dei Cavalli, il cavallo bianco che fu di Isabella Boschetti viene rappresentato con un’ espressione un po’ guardinga e con un sapiente gioco di prospettiva sembra che i suoi occhi ci fissino dall’inizio alla fine della sala, come a volerci tenere d’occhio. Scopro che in effetti era un cavallo indomabile, ma che al primo sguardo con Isabella si è ammansito e da quel momento sono sempre stati insieme. (Ps: questa tenera storia mi ricorda moltissimo la mia con il mio adorato e allo stesso tempo stupidotto cane Muffin, n.d.r.)
La Camera dei Giganti vale tutto il viaggio: è un capolavoro, un’opera d’arte totale: tutte le arti – pittura, scultura, architettura, scenografia – cooperano per renderla incredibilmente viva. Tutto perde dimensione e prospettiva, su fino al soffitto, in una spirale che ancora oggi incute ansia, dubbio, senso di fallibilità. Qui è rappresentata la guerra tra Giove e i Titani, ma soprattutto, qui vi consiglio di restare in attenta e silenziosa contemplazione. Il vostro ego ne uscirà ripiegato su sé stesso e vi sentirete probabilmente più leggeri per un po’ di tempo senza la sua compagnia ingombrante.



VISITARE PALAZZO TE | INFORMAZIONI PRATICHE
Qui trovate il sito ufficiale, con prezzi e orari . Troverete anche tante informazioni sugli eventi e le mostre che si tengono a Palazzo. Potete comprare il vostro biglietto ed aggiungere – se vi va – la visita guidata – direttamente dal sito. Non è obbligatoria, ma io personalmente ve la consiglio assolutamente, le guide sono bravissime e coinvolgenti ed è un vero valore aggiunto.
Infine, non perdetevi Spazio Te, una splendida sala di lettura accessibile dal museo e dal giardino pubblico. Ha un magnifico dehor sia nel Giardino dell’Esedra che verso il Parco Te. Potete fermarvi a leggere, prendere un caffè, chiacchierare, godere del vostro tempo e della bellezza di questo luogo.
Buona visita! Non ve ne pentirete! Se avete qualche curiosità o se volete condividere la vostra esperienza, scrivetemi nei commenti qui sotto.
Vi leggo con gioia!

«In fin dei conti hanno stipendiato Mantegna, hanno fatto dipingere a Giulio Romano la volta dei Giganti, hanno liberato il Tasso dallo spedale, hanno vinto o perduto nella persona del condottiero la battaglia di Fornuovo, vi par poco?» Ippolito Nievo, Le confessioni di un italiano (1867)
ISPIRAZIONI DI VIAGGIO
- Musica: La donna è mobile, da Il Rigoletto (Giuseppe Verdi) - ambientata proprio a Mantova
- Libro: Il cielo sbagliato (Silvia Truzzi) - per la bellissima ricostruzione storica della Mantova del 1920
- Colore: il bianco elegante della facciata di Palazzo Te
- Sapore: un pezzo di torta sbrisolona (dolce tipico mantovano, n.d.r.) mangiato seduti su una panchina a Parco Te